Roma, 12/07/2018 – Garantire un’inclusione sviluppando azioni volte a sensibilizzare, informare e assistere, in particolare, i disabili e le persone anziane. Questo uno dei principali obiettivi del progetto “Quello che le persone non dicono – un’inclusione possibile” ammesso a finanziamento con decreto del Direttore generale della Direzione Generale del terzo settore e della responsabilità sociale delle imprese, in data 29/12/2017 – registrato dall’Ufficio Centrale di Bilancio e dalla Corte dei Conti, a valere sulla disponibilità del Fondo di cui all’art. 72, comma 1 del decreto legislativo n. 117/2017 per l’anno finanziario 2017. L’idea nasce dalla collaborazione tra l’U.Di.Con. e Unione Nazionale Consumatori, con lo scopo di portare l’attenzione su quanto sia necessario, non solo informare gli utenti sul coinvolgimento che possono avere queste determinate fasce di popolazione nella società, ma anche garantire loro il maggior numero di servizi accessibili.

Un progetto di 18 mesi, che vedrà l’alternarsi di convegni, corsi di formazione, laboratori per bambini disabili e tante altre azioni volte al raggiungimento dell’obiettivo principale. Una campagna di comunicazione intensa e continua sarà al centro dello sviluppo progettuale: articoli, video, un sito internet dedicato, l’hashtag #NonSeiSolo, i social network, un’APP dedicata, saranno solo alcuni degli strumenti che verranno utilizzati nel corso dei mesi dalle associazioni per raggiungere il maggior numero possibile di utenti.

Due sportelli attivi nelle sedi nazionali delle associazioni si occuperanno di coordinare il progetto oltre che di svolgere, parallelamente, il ruolo di informazione sul tema dell’inclusione sociale. Altri dieci sportelli informativi in tutta Italia, invece, metteranno a disposizione, non solo un operatore per i cittadini che vorranno contattare le associazioni per avere maggiori informazioni sul progetto, ma anche del materiale informativo come brochure, guide, manifesti e volantini. Inoltre, saranno creati 7 laboratori per bambini disabili, dove, nelle ore post scolastiche, potranno passare in maniera costruttiva il loro tempo. L’intervento interesserà tutte le Regioni d’Italia, al fine di riuscire a coinvolgere il più ampio bacino di utenti.